Avrebbe voluto costruirsi un’agevole passerella per
l’accesso in mare, lavorando a colpi di piccone la scogliera di Lido
dell’Ancora, un tratto a nord della costa neretina, in piena zona “A” dell’Area
Marina Protetta di Porto Cesareo e Nardò. Ma l’intervento degli agenti di
Polizia Locale ha sventato il peggio, limitando i danni solo a qualche
scalfittura della roccia in un tratto di costa tra le più
preziose dal punto di
vista naturalistico. La segnalazione, con un video piuttosto esplicito delle
“operazioni” in corso, è giunta al Comando di Polizia Locale di via Crispi
nella mattinata di ieri e il comandante Cosimo Tarantino ha inviato
immediatamente sul posto una pattuglia, giunta poco dopo insieme a unità delle
Guardie Ecologiche Volontarie gruppo Endas e delle Guardie Zoofile
Agriambiente. Alla vista degli agenti l’uomo si è dileguato, lasciando sul
posto il piccone, un secchio di sabbia usata in edilizia e altri attrezzi. Un
paio di dichiarazioni testimoniali raccolte tra i presenti hanno consentito agli
agenti di risalire all’identità dell’uomo, un 83enne di San Pietro in Lama,
abituale frequentatore della zona e più volte invitato (inutilmente) da qualche
bagnante a desistere dai suoi intenti. Pare che da giorni lavorasse a una
passerella di comodo per l’accesso in acqua, spianando la roccia, non senza
fatica vista la veneranda età. Sentito il pubblico ministero di turno, si è
proceduto quindi al sequestro di quanto abbandonato e alla trasmissione della
notizia di reato alla Procura della Repubblica. L’accusa nei confronti
dell’anziano è la violazione della legge n. 394/91 (Legge Quadro sulle aree
protette) che ovviamente punisce ogni alterazione dei luoghi ricompresi nelle
aree protette e l’utilizzo di mezzi distruttivi.
“Fa riflettere questa folle azione distruttiva - commenta
l’assessore all’Ambiente Mino Natalizio - ma fa riflettere anche il fatto che
la maggior parte dei fruitori di quel tratto sensibile del nostro territorio,
come si vede dal video a nostra disposizione, ha assistito indifferente allo
scempio che si stava perpetrando, pare addirittura da qualche giorno. Per
fortuna qualcuno si è giustamente e finalmente indignato e ha denunciato quanto
stava accadendo. Questo dimostra che c’è ancora tanto da lavorare sul fronte
“culturale” della tutela e salvaguardia delle nostre bellezze naturali.
Un episodio - continua - che accade a poche ore da quanto
successo la notte di San Lorenzo, quando incivili hanno lasciato soprattutto
sulla spiaggia libera di S. Isidoro montagne di rifiuti costringendo Bianco
Igiene Ambientale agli straordinari per restituire decoro e pulizia
all’arenile. Devo dire però che non mancano gli esempi virtuosi come quello del
Comitato di Torre Squillace e Villaggio San Lorenzo presieduto da Enrico
Cordella che hanno fatto in modo che nella bella località di Torre Squillace la
notte di San Lorenzo non si trasformasse in un terreno di scorribande
incivili”.
Ufficio stampa
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