CONTRASTO ABBANDONO SUOLI AGRICOLI: COLDIRETTI PUGLIA, BENE DDL IN COMMISSIONE; IN PUGLIA LA TERRA COSTA PIÙ CHE IN GERMANIA E FRANCIA
Dal
ritorno degli immobili dismessi e delle terre pubbliche agli agricoltori che le
coltivano possono nascere nuove imprese o, in alternativa, essere ampliate
quelle esistenti, dato che il 50 per cento delle imprese agricole già esistenti
condotte da giovani “chiede” la disponibilità di terra in affitto o
acquisizione, secondo una indagine di Coldiretti Puglia.
“Per questo abbiamo accolto con grande compiacimento lo
spirito costruttivo e di grande attenzione allo sviluppo dell’imprenditoria
giovanile in agricoltura – commenta il Presidente della Coldiretti Puglia,
Gianni Cantele – che anima la proposta di legge presentata oggi in
Commissione, su proposta del Movimento 5 Stelle, con la quale si intende
favorire l’accesso dei giovani in agricoltura e contrastare l’abbandono ed il
consumo dei suoli agricoli. Con lo stesso spirito Coldiretti Puglia ha
presentato in Commissione le osservazioni per offrire un contributo al
dispositivo di legge utile a sostenere il ricambio generazionale in
agricoltura”. Il DdL discusso oggi in IV Commissione consiliare prevede
l’attività di ricognizione utile all’inserimento dei terreni privati abbandonati
o incolti nella Banca della Terra da affidare ai soggetti che ne fossero
interessati.
In
Puglia oltre 3 giovani su dieci sceglie di fare impresa in agricoltura e
le giornate di lavoro in cui sono impegnati
lavoratori agricoli tra i 20 ed i 40 anni sono 4.907.478, quasi la metà rispetto
al totale di 11-12 milioni di giornate lavorative l’anno (pari al 15% del totale
nazionale).
“Il
costo della terra in Puglia nel 2016 – aggiunge il Direttore di Coldiretti
Puglia, Angelo Corsetti - ha raggiunto i 14/16mila euro per il seminativo
irriguo, i 20/25mila euro ad ettaro per i suoli olivetati, 33/37mila euro ad
ettaro per i terreni ad uva da tavola, 15/18mila euro ad ettaro per il frutteto,
valori medi decisamente superiori addirittura a quelli di Germania e Francia. La
dismissione della proprietà pubblica dei terreni agricoli toglie allo Stato il
compito improprio di coltivare la terra e rende disponibili risorse per lo
sviluppo, ma soprattutto dà un impulso alla crescita, all’occupazione e alla
redditività delle imprese che realizzano performance migliori in agricoltura
quando sono condotte da giovani”.
L’agricoltura - precisa la Coldiretti - si classifica al
terzo posto dopo costruzioni e commercio tra le attività imprenditoriali
preferite dai giovani ed è l’unico settore che non ha visto diminuire la
presenza percentuale di giovani imprenditori agricoli under 30 negli ultimi
quindici anni.
“L’iniziativa legislativa – dichiara Serena Minunni,
leader regionale di Coldiretti Giovani – che favorirà certamente il processo
di rigenerazione del settore agricolo che ha nei giovani imprenditori agricoli
gli attori principali, il quale va accompagnato da mirate azioni incentivanti
che diano risalto alle professionalità esistenti e promuovano un nuovo modo di
fare impresa”.
Bari, 6 marzo 2017
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